Lettera a una Madre
Perdona madre mia questo
andirivieni del pensiero vuoto
questa memoria incauta e senza patria,
qui tutto è fermo e attende il cambiamento
come quando mi dicevi : ”poi vedrai”
qui il tempo vola dentro agli occhi
senza mai vedere l’avvenire
qui le parole creano l’ingorgo
nascondono l’odio come la polvere
sotto i tappeti,
qui nessuno piange gli assenti.
Cosa faremo di tanta memoria
se le stagioni sono musica
sempre uguale madre
se le piante muoiono,
rinascono e muoiono
qui nessuno cerca più il tesoro
sotto le radici
qui madre ora fanno le guerre
per ricostruire e poi fanno le guerre.
Quanta pioggia sotto il tuo cielo
e non è il maestrale a scompigliare nuvole
non sono gli anni a mescolare carte,
ne l’inciampo ne il dolore,
ne il segreto di una lunga vita
ma l’odio come un vicolo cieco,
lo sguardo sottomesso e senza cuore,
l’essere distanti e in mille pezzi.
Perdona madre mia questo
non essere mai nati in altra vita,
questo non saper leggere parole
che stazionano nel cuore,
come quando mi dicevi : ”metti pace nel tormento,
e cambierà”
qui l’imperituro si è nascosto
sotto cumuli di pietre,
qui si stà seduti ad infilare giorni
come in un rosario antico.
io lo sento il tuo segreto madre mia
lo sento come le storie nei pomeriggi estivi
quando calmavo la rabbia e la tristezza
stringendo il cambiamento che sarà,
metto pace nel tormento madre
e fiducioso cambio i miei pensieri
sicuro che un giorno poi vedrò.
M.F.