CONTAMI
Contami di nuovo le parole
che vorrei
contale nel numero infinito,
poi salvale annegandole nel
cuore
e lascia che i sospiri ti
sfiorino le labbra
fino ad ascoltare l’eco del
tempo che ti assale.
Poi contami le rughe intorno
agli occhi,
seguine le tracce come un
cane,
perditi nel fitto del mio
amore
fino a smarrire il tempo e la
ragione.
Io vento di libeccio mare e
schiuma,
a rompere gli argini di
pietra
a rosicchiare vita dalla
terra
a renderti padrona del mio
avere.
Fa che io divampi nel buio
della sera,
nell’asfittico pensiero
dell’assenza,
nell’ansia che divora la
presenza
e allora, nel bilico
dell’alba
il giorno sarà ancora
meraviglia!
F.M.