lunedì 8 gennaio 2018

ASSENZA-ESSENZA
 Seguo l’imbrunire lento di ogni giorno,
l’andirivieni quieto del tempo che ha memoria,
passando tra le dita questo cuore
come un lascito pesante, che dilata
 sogni appesi lungo il filo del sospetto.
Poi gesti
sguardi,
parole fuori posto tasselli senza incastro
e baci che ridarei col cuore in mezzo ai denti
per riannodare i fili dell’incanto
io che conservo tempo nella manica
come fosse l’ultima carta da giocare
annodo le parole alla tua assenza.
Poveri figli con pochi occhi,
poveri figli con poche mani,
poveri figli con poca pace.
Sguardi d’amore Madre mia,
a rincuorare l’anima nel sogno
sguardi d’amore come vetro
a riparare i fiori del giardino,
carezza ancora Madre dagli occhi assenti
i tuoi inibiti sogni di grandezza, come fossero
figli sconsolati di altre vite,
porgimi ancora e ancora l’inganno del silenzio
ora che stanco e seduto controvento
ascolto silenzioso le dicerie del mare
contando gli stupori sulle dita di una mano.
Parlami….almeno in quei sogni che la notte si trascina,
siamo sempre sul confine Madre mia
tra il gemito del tempo e il tuo silenzio
tra un bacio sulla bocca e un colpo d’ali.
                    F.M.